Nel concorso docenti, la prova orale prevede una lezione simulata su traccia estratta: la differenza tra un’esecuzione meccanica e una performance vincente è proprio nella capacità di autovalutarsi con consapevolezza. L’autovalutazione del docente, pertanto, è una componente fondamentale della lezione simulata.
Non si tratta di aggiungere un paragrafo formale a fine lezione, ma di dimostrare riflessione critica, consapevolezza delle proprie scelte e capacità di miglioramento. In altri termini: l’autovalutazione docenti è parte integrante del profilo professionale.
🎯 Perché l’autovalutazione del docente è centrale nella lezione simulata
Durante la prova orale concorso docenti, la commissione valuta anche:
La capacità di giustificare le scelte didattiche fatte (obiettivi, metodologie, tempi, inclusione)
L’attenzione alla valutazione degli apprendimenti
La consapevolezza dell’efficacia o criticità dell’intervento proposto
💡 L’autovalutazione docenti è ciò che distingue un’esecuzione tecnica da una progettazione consapevole.
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L’autovalutazione del docente va prevista sia nella lezione simulata (in sede di concorso) sia nella progettazione di un’UDA, e in entrambi i casi ha una funzione chiara: dimostrare consapevolezza critica, capacità di analisi e orientamento al miglioramento.
Nella lezione simulata, può essere presentata:
oralmente, come riflessione finale durante l’esposizione;
per iscritto, attraverso una griglia sintetica allegata alla progettazione (con indicatori come: coerenza obiettivi-attività, efficacia delle metodologie, inclusione, valutazione).
Nell’UDA, l’autovalutazione va collocata nella fase conclusiva della progettazione. Può assumere forma:
narrativa, come breve paragrafo riflessivo (mezza pagina);
strutturata, tramite una griglia di osservazione del docente.
In entrambi i contesti, deve rispondere a domande essenziali:
Le scelte didattiche sono state coerenti con gli obiettivi prefissati?
Le strategie adottate hanno funzionato? Perché sì o perché no?
Cosa rifarei uguale e cosa invece modificherei?
Ho garantito l’accesso e la partecipazione di tutti, inclusi studenti con BES?
L’autovalutazione docenti, per essere credibile, va ancorata a evidenze (rubriche usate, feedback ricevuti, osservazioni sul clima di classe) e scritta con uno stile professionale, diretto, privo di riferimenti vaghi.
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Autovalutazione del docente: esempio
Per concludere in modo operativo, riporto un modello base utile per chi cerca esempi di autovalutazione del docente da adattare a un’UDA o a una lezione simulata. Questa griglia di autovalutazione del docente è pensata per riflettere in modo strutturato su obiettivi, strategie, inclusione, valutazione e miglioramento professionale. È uno strumento semplice, ma efficace, da integrare direttamente nella documentazione.
Indicatori
A volte
Spesso
Sempre
Note personali
Ho introdotto i temi in modo chiaro e coinvolgente.
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☐
Ho stimolato la partecipazione attiva attraverso domande e momenti di confronto.
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☐
Ho proposto contenuti accessibili e motivanti, adatti alla fascia d’età e al contesto della classe.
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Ho garantito attenzione alle esigenze dell’alunno con DSA, utilizzando strumenti compensativi e misure dispensative.
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Ho favorito un clima di lavoro inclusivo e collaborativo nei gruppi.
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Ho guidato la realizzazione del prodotto con strategie cooperative.
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Ho utilizzato strumenti di valutazione coerenti (rubriche, osservazioni, autovalutazioni).
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Autovalutazione docenti: consigli pratici per affrontare con successo l’orale del concorso
L’autovalutazione non deve essere vissuta come un obbligo burocratico, ma come l’occasione autentica per mostrare la propria maturità professionale. Quando affronti la lezione simulata al concorso, tieni a mente questi consigli pratici:
Preparati in anticipo: allenati a riflettere sulle tue scelte didattiche già nella fase progettuale, ponendoti domande precise (Perché ho scelto questa metodologia? Quali evidenze mi permettono di dire che sia stata efficace?).
Usa riferimenti concreti: aggancia sempre la tua riflessione a elementi specifici come rubriche, griglie di osservazione, feedback ricevuti o esempi reali tratti dalla pratica didattica.
Sii sincero e realistico: la commissione non cerca la perfezione, ma docenti consapevoli e capaci di migliorare. Non temere di ammettere eventuali criticità, purché tu sappia proporre soluzioni e strategie concrete per superarle.
Sintetizza e struttura bene: prepara una breve scaletta mentale per la riflessione orale, o utilizza griglie sintetiche nella versione scritta, per evitare di essere dispersivo.
In sintesi, ricorda sempre che l’autovalutazione è il tuo biglietto da visita professionale: più sarai autentico, consapevole e ben argomentato, più la commissione percepirà la tua preparazione e affidabilità didattica.
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