Se stai preparando il concorso ordinario IRC (concorso insegnante di religione cattolica), sai quanto è fondamentale saper strutturare una traccia d’esame efficace, ben contestualizzata e conforme alle indicazioni ministeriali. In questi mesi ho affiancato numerosi candidati al concorso IRC straordinario, aiutandoli a costruire UDA e progettazioni didattiche chiare, inclusive e convincenti per affrontare la prova orale con successo.
In questo articolo ti guido passo dopo passo nella costruzione della traccia: troverai suggerimenti pratici per la lezione simulata IRC, esempi concreti e riferimenti utili, frutto del lavoro fatto insieme a tanti aspiranti docenti nei percorsi di preparazione al concorso per insegnanti di religione.
Ecco i punti chiave da seguire, basati sul lavoro fatto insieme.
1️⃣ Concorso IRC: comprendere la traccia e contestualizzarla
Il primo passo per affrontare con successo la prova orale del concorso ordinario IRC è analizzare con attenzione la traccia d’esame. Una buona progettazione parte sempre dalla contestualizzazione: devi dimostrare di saper calare l’attività didattica in un contesto scolastico realistico e coerente con il programma del concorso IRC.
Ecco gli elementi fondamentali da individuare fin da subito:
✅ Ordine e grado di scuola: primaria, secondaria di I o II grado.
✅ Profilo della classe: presenza di studenti con BES, livelli di partenza, eventuali esigenze educative particolari.
✅ Finalità generali dell’IRC, tra cui:
Promuovere il dialogo interreligioso e la conoscenza delle diverse tradizioni.
Educare ai valori etici e civici, in linea con le Indicazioni Nazionali per l’insegnamento della religione cattolica.
Sviluppare nel gruppo classe la riflessione personale e il senso critico.
✅ Riferimenti normativi chiave:
DPR 2010 (scuola primaria e secondaria di primo grado),
DPR 2012 (scuola secondaria di secondo grado),
Indicazioni Nazionali per l’IRC e Linee guida di Educazione civica.
🔑 Consiglio pratico: se la traccia è generica (es. “Religione e scienza”), prova a circoscrivere il contesto: ad esempio, proponila per una classe terza di scuola secondaria di primo grado con alcuni alunni con BES, evidenziando le scelte metodologiche inclusive.
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La lezione simulata rappresenta il cuore della prova orale del concorso ordinario IRC: qui devi dimostrare la tua capacità di progettare e realizzare un’attività didattica coerente, inclusiva e significativa per la classe.
Ecco come costruirla in modo efficace:
✔️ Contesto e destinatari:
Definisci ordine e grado di scuola (es. scuola secondaria di primo grado).
Descrivi la classe tipo: ad esempio, una seconda con 22 alunni, di cui due con DSA e uno con BES di tipo linguistico.
strategie cooperative e supporto alla comprensione.
✔️ Situazione-problema, fabbisogno formativo e finalità:
Introduci la lezione a partire da una domanda stimolo o da uno scenario significativo, es.: “In una società con culture e religioni diverse, come possiamo costruire relazioni di rispetto e convivenza?”
Individua il fabbisogno formativo: cosa manca agli studenti per affrontare quella situazione?
Collega a finalità educative legate all’IRC:
promuovere il rispetto dell’altro,
conoscere le differenze religiose in chiave dialogica,
favorire la riflessione su temi etici e civili.
✔️ Obiettivi formativi della lezione:
Formulali in modo chiaro, collegandoli a:
Competenze chiave europee.
Obiettivi specifici IRC secondo il DPR 2010 o DPR 2012 (in base all’ordine di scuola).
Linee guida di Educazione civica, se pertinente al tema trattato.
💡 Suggerimento utile: nella lezione simulata non serve “dire tutto” — meglio concentrarsi su uno o due obiettivi ben sviluppati, coerenti con le attività proposte.
Una lezione simulata efficace si articola in quattro fasi didattiche, pensate per garantire coerenza interna, coinvolgimento attivo e inclusione. Ogni fase è guidata da scelte metodologiche intenzionali, con un approccio centrato sullo studente.
🟣 1. Fase introduttiva
Serve ad attivare interesse e partecipazione, partendo da un input significativo: una domanda guida, un’immagine, un video breve o una situazione concreta.
Esempio: avviare con un video sulle religioni e la pace nel mondo, da cui far emergere interrogativi e riflessioni condivise.
🔵 2. Fase di approfondimento
Qui si sviluppano i contenuti chiave della lezione, guidando gli studenti nella comprensione attraverso fonti selezionate, brevi testi o materiali multimediali. Può essere integrata con strategie di flipped classroom:
gli studenti analizzano video o materiali a casa, e in classe lavorano a partire da ciò che hanno esplorato autonomamente.
🟢 3. Fase operativa in modalità cooperativa
È la fase centrale, basata su attività pratiche e cooperative, volte a costruire conoscenza in modo condiviso. Può includere attività di cooperative learning:
suddivisione in gruppi per confrontarsi su diverse tradizioni religiose;
realizzazione di un Decalogo sul rispetto interreligioso;
preparazione di un PowerPoint sul rapporto tra scienza e fede.
La fase 3 è sempre volta alla produzione cooperativa di un compito autentico o compito di realtà.
🟡 4. Fase valutativa e metacognitiva
La lezione si chiude con un momento di riflessione e sintesi: si raccolgono i risultati del lavoro (anche attraverso un prodotto finale), si restituiscono feedback e si propone una riflessione metacognitiva.
Esempio: ogni studente completa una breve scheda riflessiva (“Cosa ho imparato? Cosa mi ha colpito?”) oppure partecipa a un circle time conclusivo (magari solo per i primi anni della primaria).
💡 Da sottolineare alla commissione: Ogni fase è pensata per mettere gli studenti al centro del processo, valorizzare la partecipazione attiva, e applicare metodologie didattiche innovative coerenti con i bisogni della classe e con il profilo professionale del docente di IRC.
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Una lezione simulata ben progettata deve sempre tenere conto della eterogeneità della classe e dei possibili bisogni educativi speciali (BES, DSA, alunni con difficoltà linguistiche o sociali). L’obiettivo non è semplificare i contenuti, ma diversificare i percorsi e garantire accessibilità didattica.
Ecco come puoi strutturare l’inclusione nella tua lezione:
🔹 Materiali e strumenti
Fornisci schede facilitate, mappe concettuali, glossari illustrati o strumenti visivi per favorire la comprensione.
Per studenti con DSA, prevedi l’uso di testi ad alta leggibilità, font adatti (come OpenDyslexic) e letture audio.
🔹 Strategie inclusive
Applica il cooperative learning per favorire l’aiuto reciproco e il lavoro in piccoli gruppi eterogenei.
Usa strumenti digitali per la differenziazione, ad esempio:
quiz personalizzati,
brevi video da vedere a casa (flipped classroom),
sintesi visive create dagli studenti stessi.
🔹 Misure dispensative
Indica chiaramente cosa prevedi per gli alunni che ne hanno diritto: dispensa dalla lettura ad alta voce, riduzione della consegna scritta, uso del computer o di mappe durante le verifiche.
🔹 Clima inclusivo
Cura la creazione di un ambiente di apprendimento accogliente, dove ogni alunno si senta valorizzato.
Promuovi attività che favoriscano l’empatia e il riconoscimento delle differenze come risorsa, in linea con le finalità dell’IRC.
💡 Attenzione: l’inclusione non è solo per gli alunni con BES. Ogni fase della lezione, infatti, deve essere pensata per favorire la partecipazione di tutti. Nella vostra prassi didattica quotidiana vi sarà capitato di dover supportare un alunno con difficoltà transitorie (questioni psicologiche, problemi familiari), magari per le quali non sono previste certificazioni. Il compito del docente è quello di individuare queste situazioni e supportare, al fine di fornire pari opportunità a tutta la classe.
Normativa Inclusione scolastica: sintesi ragionata con le domande più frequentemente poste dalle commissioni, accompagnate da risposte ragionate.
Un elemento chiave della lezione simulata è la capacità di definire criteri di valutazione chiari e coerenti con gli obiettivi didattici. Proponi sempre una rubrica sintetica, con indicatori mirati e comprensibili anche per gli studenti.
🔸 Costruzione delle rubriche di valutazione
Puoi articolare le rubriche (processo e prodotto) su 4 livelli di performance (per IRC sufficiente – buono – distinto – ottimo). Gli indicatori possono riguardare:
Comprensione del contenuto affrontato
Partecipazione attiva e collaborazione nel gruppo
Capacità di argomentare e riflettere in modo critico
Qualità del prodotto finale (compito autentico oppure compito di realtà)
Metacognizione
Esempio di indicatore: “Espone con chiarezza e autonomia il proprio punto di vista sul tema trattato.”
Prevedi un semplice strumento di autovalutazione guidata, per stimolare la riflessione personale sul proprio percorso di apprendimento. Può essere una breve scheda o tre domande scritte:
Cosa ho capito oggi?
In cosa mi sento migliorato?
Cosa posso ancora approfondire?
Ho contribuito al lavoro di gruppo?
👉Valutare non è solo attribuire un voto, ma aiutare lo studente a diventare consapevole del proprio processo di apprendimento — questo è un messaggio che la commissione si aspetta di sentire.
💡Ricorda inoltre di inserire anche una griglia di indicatori relativi all’autovalutazione docente: questo dimostra alla commissione responsabilità progettuale e professionale. Per maggiori dettagli, rimando ai volumi indicati sopra, in cui troverete tutte le sezioni sviluppate in maniera esaustiva.
Per un confronto ragionato con i materiali del concorso straordinario recentemente concluso, si rimanda ai testi riportati di seguito. Pur facendo riferimento principalmente alla progettazione di Unità di Apprendimento, e non alla lezione simulata in senso stretto, tali risorse offrono un impianto metodologico solido e una visione trasversale dell’insegnamento dell’IRC, utile a integrarlo in una prospettiva curricolare ampia e coerente con le attuali indicazioni ministeriali.
UDA IRC secondaria secondo gradoUDA IRC scuola secondaria di I grado
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